Domande

P. 344

1) Un'istituzione è un insieme di norme coordinate, radicate nell'esperienza quotidiana degli individui e ritenute capaci di regolare un certo ambito di vita e azione. 

Le istituzioni non sono entità fisiche, ma simboliche. Sono istituzioni, per esempio, il matrimonio, la famiglia, il sistema scolastico e il linguaggio.


2) Le norme sociali sono regole che delineano come le persone devono comportarsi in determinate situazioni  della vita sociali. 

Il sociologo statunitense William Sumner le classificò in tre tipi:

  • gli stateways, ovvero le norme giuridiche emanate dallo Stato e che sono obbligatorie per tutti
  • i mores, ovvero norme tramandate oralmente che hanno però un grande spessore morale 
  • i folkways, ovvero le usanze tramandate oralmente ma prive di spessore morale

3) Il controllo sociale è un insieme di meccanismi che la società mette in atto per costringere le persone ad attenersi alle norme socialmente costituite. Il controllo sociale può essere svolto attraverso strumenti esteriori (sanzioni esplicitamente inflitte a condotte non conformi) o interiori (i meccanismi volti a promuovere l'interiorizzazione spontanea delle norme)


4) Di norma un individuo ha più status e ruoli perché fa parte di più istituzioni contemporaneamente, e all'interno di queste si ritrova a gestire ruoli diversi in base alla persona con cui interagisce, che ha a sua volta un ruolo che prevede una certa relazione con una persona di ruolo diverso. 


P. 349


1) Un'organizzazione è un'insieme di persone che perseguono determinati obiettivi sociali con appositi metodi e strumenti.

2)  Un'organizzazione:
       Acquisiscono risorse umane e materiali dall'ambiente ed erogano servizi
       Selezionano e formano i propri membri
       Cercano di ottenere il contributo dei propri componenti attraverso incentivi materiali o simbolici
       Gestiscono rapporti con organizzazioni analoghe o antagoniste
       Si fondano su una struttura di tipo burocratico

3) La burocrazia:
    - Ha giurisdizione e competenza su singolo ambito
    - In essa è presente personale appositamente stipendiato
    - Viene messa in atto una precisa divisione di competenze
    - Vige una rigida struttura gerarchica
    - Viene svolta una regolamentazione dei comportamenti individuali secondo norme predefinite e               uguali
    - Gli individui sono posti in un organigramma, ovvero una posizione in cui possono avere                       dipendenti e superiori
    - Le comunicazioni sono impersonali, spesso scritte

4) Con l'espressione "trasposizione delle mete" si identifica l'idea di Merton secondo la quale il percorso burocratico si sovrappone agli scopi perseguiti dall'organizzazione e ne intralcia il lavoro.


P. 355


1) Le istituzioni penitenziarie sono un esempio emblematico di istituzione perché colgono i tratti principali di tutte le istituzioni: esse sono organizzazioni che svolgono una pluralità di funzioni e sono la manifestazione più visibile di controllo sociale.

2) Fino a metà del Settecento, la prigione era il luogo dove venivano ospitati gli imputati in attesa di giudizio; la forma normale di punizione era il supplizio fisico e culminava nella pena di morte. Verso la fine del diciottesimo secolo i Quaccheri, un movimento religioso degli Stati Uniti, istituirono le prime "penitentiary houses", in cui, invece di venir puniti fisicamente, i prigionieri venivano volti all'espiazione delle proprie colpe attraverso l'isolamento ed il lavoro quotidiano. Il primo istituto di questo tipo fu Walnut Street, istituito nel 1774. Nel 1818 nello Stato di New York fu costruito il carcere di Auburn, ispirato a quello di Walnut Street ma con alcune modifiche di tipo organizzativo, ovvero la riduzione del tempo di isolamento e la divisione, all'interno dell'istituto, tra le diverse categorie di detenuti. Questo nuovo tipo di carcere giunse in Europa nel corso del XIX secolo. 

3) Quando si parla di funzione sociale del carcere bisogna riflettere su quale sia lo scopo della pena; a questo riguardo esistono due teorie: quelle retributive, che vedono la funzione del carcere nell'istituzione di una pena giusta e proporzionale al danno causato dal reo. La seconda teoria è quella utilitaristica, secondo la quale le funzioni del carcere sarebbero la neutralizzazione del reo (o del pericolo da esso rappresentato), la prevenzione di futuri reati e la rieducazione e il recupero sociale del reo. 


P. 378


1) Le classi medie sono una fascia sociale che si trova in una posizione intermedia tra la borghesia e la classe operaia. Essa comprende gruppi sociali completamente diversi tra loro ed è perciò sprovvista di un codice unitario di valori e, come affermava Paolo Sylos Labini, imprevedibile.

2) La stratificazione sociale oggi può avvenire anche semplicemente attraverso il confronto: attraverso il confronto con un individuo di una classe superiore alla propria può influire negativamente sull'idea che si ha della propria posizione sociale, il confronto con un individuo di una classe inferiore può influire positivamente. Questo fenomeno è chiamato "deprivazione relativa". 

3) "Nuovi poveri" è un termine usato per identificare nuclei familiari che vivono in condizioni dignitose, per i quali le opportunità e le comodità tipiche del tenore di vita medio della società risultano irraggiungibili. In Italia questo gruppo costituisce l'11,3% della popolazione, percentuale che aumenta al sud, dove quasi una famiglia su quattro è povera (23,8%). 
I fattori più rilevanti che potrebbero determinare una situazione di povertà sono l'elevato numero di figli, la presenza di almeno un anziano nel nucleo familiare, e la mancanza di uno dei genitori.

4) Con il termine "mobilità sociale" ci si riferisce alla possibilità degli individui di poter cambiare la propria posizione sociale all'interno di un sistema stratificato. La mobilità sociale viene divisa in mobilità ascendente, ovvero il mutamento verso l'alto, verso una posizione sociale migliore, e discendente, quindi un mutamento verso il basso, negativo, che porta ad un peggioramento della condizione sociale. 


P. 385


1) Con il termine "devianza" si fa riferimento a qualunque comportamento non conforme alle norme socialmente stabilite e ai canoni di "normalità" tipici di una società in un determinato momento storico.

2) Non esistono comportamenti devianti "in assoluto" perché le norme sociali, a differenza di quelle giuridiche, non vengono rispettate e praticate da tutti i membri della società allo stesso modo.


3) La specificità dell'approccio sociologico alla devianza è data dal tentativo di mettere in correlazione l'insorgenza di condotte devianti non con particolari fattori individuali, ma bensì con determinate variabili di natura sociale. 

4) La labelling theory è una teoria sulla devianza che definisce quest'ultima una condizione che si viene a creare in seguito a determinati meccanismi di attribuzione e definizione delle situazioni, e non un attributo appartenente a determinati gruppi o individui. Quando si analizza un comportamento deviante bisogna quindi prendere in considerazione l'identità sociale degli individui coinvolti.


P. 416



  1. La cultura di massa, sviluppatasi nel xix secolo, è un tipo di società caratterizzata dal graduale accesso delle masse popolari alla sfera dei consumi e alle diverse forme di partecipazione politica e culturale.

  2. Nella società di massa viene a disposizione un'offerta sempre più ampia e differenziata di prodotti editoriali, differenziati per soddisfare ogni tipo di utenza. Vengono quindi prodotti giornali, riviste, fumetti e fascicoli, ma anche rotocalchi (genere di rivista concentrato su attualità e uno dei primi tentativi di unire immagini e testo) e fotoromanzi (racconti narrati attraverso sequenze fotografiche con didascalie e balloons).

  3. “Infotainment” è un'espressione formata dalle parole inglesi “information” e “entertainment”; sta ad indicare il genere televisivo prevalente nella società di massa, che consiste in un misto di informazione e divertimento.

  4. Nell'era digitale la cultura e facilmente e velocemente accessibile da tutti in qualsiasi momento. Computer, e-book e cellulari hanno, in alcuni casi, sostituito i libri, rendendo la lettura di libri più “comoda”, ma con una conseguente perdita del valore affettivo legato al testo fisico. Esiste in oltre il rischio che le informazioni di cui si viene in possesso possano non essere completamente corretto: data l'immensa disponibilità di materiale su internet, l'utente difficilmente riesce a trovare informazioni attendibili, proprio a causa dell'enorme quantità di informazioni presente. Questo fenomeno è detto “information overload”.   




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  1. L' “apocalittico” è un intellettuale che non viene a patti con la cultura di massa e che si propone come difensore di una concezione aristocratica del sapere. L' “integrato” è invece un intellettuale disposto ad accettare la cultura di massa e ad utilizzarne gli strumenti.

  2. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, vari studiosi tra cui filosofi (Nietzsche), psicologi (Gustave Le Bon) e sociologi, espressero la loro preoccupazione riguardo alla crescente rilevanza sociale delle “masse”, definite “moltitudini sprovviste di autonomia intellettuale e facilmente manipolabili”. Il sociologo statunitense Herbert Blumer mette a confronto i concetti di “pubblico” e di “massa”. Il primo sarebbe un gruppo di persone costituito intorno ad un determinato tema che apre un dibattito per confrontare idee diverse e giungere ad una soluzione, mentre una massa è niente di più che un aggregato eterogeneo di persone che, a causa della distanza spaziale tra i membri, privo di autocoscienze e di un'identità e incapace di seguire una condotta razionale.

  3. I sociologi Theodor Adorno e Max Horkheimer introdussero, a metà del '900, con un'accezione fortemente negativa, il concetto di “industria culturale”. Il termine si riferisce infatti al complesso dei prodotti e delle strategie di distribuzione nati dalla colonizzazione economica della sfera culturale, con la promozione di modelli di vita funzionali ad una civiltà consumistica. Essa si serve dei mezzi di comunicazione di massa e immette sul mercato prodotti qualitativamente mediocri, finalizzati ad impoverire il senso critico del consumatore, lasciandogli però l'illusione di essere sovrano delle proprie scelte e dei propri gusti.


P. 422


 1) Su Wikipedia si possono trovare informazioni riguardanti qualunque argomento: sull’enciclopedia online sono infatti presenti oltre 12 milioni di pagine in più di 250 lingue.

2) Jimmy Wales afferma che la libertà di accesso alle informazioni e alle modifiche renda Wikipedia sempre più affidabile. Questo potrebbe essere dato dal fatto che essendo disponibile a chiunque è sempre possibile raggiungere persone in possesso di nuove informazioni, che vengono sempre controllate dai moderatori del sito.

3) La modalità del no profit fu scelta all’inizio per mancanza di fondi e finanziamenti. Inoltre, Wales fu anche ispirato dall’attività di diversi programmatori che lavoravano insieme per produrre software che venivano poi resi disponibili gratuitamente a chiunque li desiderasse. 



P. 584


1) Il senso comune vede la ricerca come una semplice raccolta di informazioni elargite spontaneamente della realtà, e il ricercatore semplicemente come colui che ha la pazienza di cogliere questi dati. Ne consegue che chiunque si sente autorizzato ad essere competente in questo ambito. 

2) I presupposti del modello positivista ideato da Comte sono l'osservazione dei fenomeni, l'individuazione di relazioni costanti tra di essi e la formulazione finale di una legge, ovvero ciò che lega tali fenomeni. Alla base di questo modello si trova inoltre la fiducia nel processo induttivo, ovvero il processo attraverso il quale si ricavano conclusioni universali partendo da osservazioni particolari.

3) La riflessione epistemologica nel XX secolo ha messo in discussione e "smontato" il modello positivista basato sul principio di induzione, facendo notare come non sia possibile giungere a conclusioni generali partendo da singole osservazioni particolari, in quanto molte conferme non garantiscono la bontà dell'affermazione, ma una sola smentita basta a invalidarla. Inoltre, l'epistemologia ha avanzato l'idea che la ricerca non possa basarsi solo sulla semplice osservazione dei dati, ma debba selezionarli e organizzarli a dovere. Questa analisi viene influenzata dalle aspettative, conoscenze e ipotesi del ricercatore, le quali creano diverse prospettive di osservazione e di conseguenza alla raccolta di dati diversi.

4) La teoria del falsificazionismo di Popper afferma che una teoria sarà buona solo se resiste a ogni tentativo di confutazione; questo fa sì che la ricerca diventi una ricerca di prove e situazioni che invalidino la teoria di partenza, osservando se la teoria resiste a tali possibili confutazioni. 



P. 592


1) Differenza tra teoria e ipotesi

2) Perche l'esperimento si distingue da tutte le altre tecniche di acquisizione di dati?

3) Quali sono le principali procedure non sperimentali?

4) Che cosa sono i caratteri e come si possono classificare?

5) Perche è importante la definizione degli indicatori?

6) Che cos'è una distribuzione statistica e come puo essere rappresentata?

7) Che differenza c'è tra validità interna e validità esterna di una ricerca?


1) Nel campo delle scienze umane la teoria è un quadro generale di concetti e principi elaborato per spiegare un certo fenomeno o un insieme di fenomeni; la teoria è suddivisa in varie ipotesi, supposizioni relative a un determinato fenomeno di cui si può accertare la correttezza tramite verifica empirica, ad esempio attraverso un confronto tra diversi dati statistici. 

2) L'esperimento differisce dalle altre tecniche di ricerca in quanto il ricercatore non si limita ad osservare la situazione e registrare le informazioni, ma agisce attivamente sulla realtà osservata e rileva gli effetti di questo intervento.

3) Le principali procedure non sperimentali sono l'osservazione diretta, interviste, questionari, questionari autodescrittivi e test. L'osservazione è una tecnica trasversale alle varie discipline, ma è largamente diffusa in antropologia l'osservazione partecipante, in cui il ricercatore si mescola ai soggetti osservati, mentre in psicologia si opta spesso per l'osservazione di laboratorio. Questionari e interviste sono spesso usati in sociologia per interpellare la popolazione su di un certo tema, spesso usando solo un campione rappresentativo di popolazione. I test e i questionari descrittivi sono spesso usati in psicologia e in psicologia sociale per studiare tratti psichici e atteggiamenti.

4) I caratteri, anche detti variabili, sono proprietà dei dati che possono variare in soggetti e situazioni diversi. Essi possono essere divisi in caratteri quantitativi (le cui modalità sono espresse da numeri, come età o il tempo impiegato a svolgere un compito) e caratteri qualitativi (le cui modalità sono categorie, come stato civile, nazionalità o titolo di studio). 

I caratteri quantitativi possono essere discreti (o discontinui) se appartengono all'insieme N dei numeri naturali (solo numeri interi; è il caso del numero di componenti di una famiglia) o continui, se invece appartengono all'insieme R dei numeri naturali (3,5 , 3/8, ...; è il caso del tempo impiegato a svolgere un compito).

I caratteri qualitativi invece possono essere ordinabili se possono esser posti in ordine gerarchico (titolo di studio) o non ordinabili se tale ordine non esiste (nazionalità).

5) Gli indicatori sono fenomeni concreti e visibili che costituiscono la manifestazione empirica di un carattere e che dunque vengono rilevati dal ricercatore.

6) Una distribuzione statistica, anche detta distribuione di frequenza, è un'aggregazione di dati statistici che riporta le diverse modalità e le rispettive frequenze con cui un determinato carattere si manifesta in una popolazione. Essa può essere rappresentata tramite tabelle e grafici, ovvero figure che rappresentano simbolicamente le caratteristiche di un fenomeno. 

7) Con il termine "validità interna" ci si riferisce alla situazione in cui le conclusioni di una ricerca sono valide all'interno dell'ambito in cui è stata condotta. Questo signfica che il ricercatore deve aver seguito una condotta adeguata e che i dati devono esser stati registrati correttamente.

Si parla invece di validità esterna quando i risultati della ricerca si possono estendere a situazioi diverde da queella in cui è stata condotta. Questo risulta difficile, per esempio, nel caso degli esperimenti in laboratorio, in cui la situazione è stata creata appositamente dallo studioso per quella specifica ricerca, in modo da tenere sotto controllo tutte le variabili. 

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